Il Welfare Aziendale dopo il Coronavirus

Intervista a Stefano Casati e Umberto Cassinari, co-founder di DoubleYou
Umberto Cassinari e Stefano Casati

Il Welfare Aziendale dopo il Coronavirus

Il Welfare Aziendale dopo il Coronavirus 1024 658 DoubleYou

– Quali impatti e ripercussioni avrà il coronavirus sulle aziende? Come usciranno le imprese da questa emergenza sanitaria che stiamo affrontando?

L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha colpito duramente le imprese versandole in difficoltà. La maggior parte sono state costrette a interrompere o a ridurre la loro attività lavorativa e ciò ha causato per molti imprenditori una significativa riduzione del fatturato. Questo significa che le imprese non produrranno reddito ma si troveranno ugualmente a sostenere dei costi che inevitabilmente cercheranno di contenere e ridurre. Per questo motivo è molto importante individuare misure che possano supportare economicamente le imprese in questo periodo di difficoltà, oltre alle misure già attivate e messe in campo dallo Stato.

Secondo voi il Welfare Aziendale potrebbe essere uno strumento utile in questo scenario? Se sì, in che modo?

Certamente, il welfare aziendale è uno strumento molto utile in questo momento sia per le imprese, sia per i lavoratori, soprattutto per i vantaggi economici che è in grado di generare in entrambi gli attori perché riduce significativamente il cuneo fiscale. Le aziende che hanno attivato o che pensano di attivare misure in questo ambito, riescono a contenere i costi derivanti dalla gestione del personale offrendo allo stesso tempo un supporto economico e una risposta ai bisogni dei collaboratori e delle loro famiglie, soprattutto in questo momento delicato. I lavoratori, infatti, hanno a disposizione un credito defiscalizzato spendibile per l’acquisto di beni e servizi di welfare tramite una piattaforma web accessibile da qualsiasi device.

– Il welfare aziendale porta evidenti vantaggi fiscali sia all’impresa e sia ai lavoratori. Secondo voi il legislatore potrebbe introdurre nuove misure per rendere il welfare aziendale uno strumento maggiormente utile per agevolare la ripresa?

Dal legislatore potrebbe sicuramente arrivare una nuova spinta al fine di rafforzare e ampliare i benefici derivanti dal welfare aziendale.
In primo luogo, considerando le gravi difficoltà che il Sistema Sanitario Nazionale sta affrontando e l’impatto economico che le spese per la salute producono sul bilancio familiare, si potrebbe aumentare le soglia di esenzione dei contributi per le prestazioni sanitarie e la soglia di deducibilità dei contributi per i fondi integrativi. In secondo luogo, si potrebbe pensare di introdurre l’esenzione fiscale e contributiva in favore di sussidi erogati una tantum dal datore di lavoro ai propri lavoratori per esigenze personali di salute. Per sostenere maggiormente i lavoratori si potrebbe alzare il limite annuo di esenzione dei fringe benefit attualmente pari a 258,23€. Queste e altre iniziative potrebbero sicuramente spingere le imprese non ancora attive nell’ambito del welfare aziendale ad avviare contrattazioni interne di secondo livello. Dato il grande valore che il welfare aziendale può generare per la comunità, è sicuramente uno strumento efficace per le aziende per dimostrare la loro vicinanza ai collaboratori e per sostenere le loro famiglie in questo momento. Sempre con questa finalità, anche le rappresentanze sindacali potrebbero valutare l’opportunità di introdurre nei contratti nazionali di categoria in scadenza, e che ancora non lo prevedono, l’obbligo di erogazione da parte delle imprese di una quota annuale in beni e servizi welfare per i propri collaboratori.

– Il coronavirus ha cambiato i bisogni dei lavoratori. Quali sono i servizi offerti dal welfare aziendale che maggiormente rispondono a questi bisogni?

Il welfare aziendale offre diversi servizi in grado di rispondere ai bisogni emersi nelle famiglie a causa del Coronavirus. Con la chiusura delle scuole, ad esempio, le famiglie devono riorganizzarsi per la cura e la gestione dei figli. Il welfare aziendale risponde a questo bisogno in quanto offre la possibilità di rimborsare le spese per la babysitter o di fruire del servizio per la ricerca e selezione della governante. Allo stesso modo, per i ragazzi che hanno necessità di un supporto scolastico o di un aiuto per lo svolgimento dei compiti da casa è possibile attivare lezioni online. Per tutelare le persone più anziane e deboli, invece, è possibile rimborsare le spese sostenute per l’assistenza domiciliare. Coloro che invece sono costretti a rimanere in casa possono orientarsi verso soluzioni ricreative, come seguire corsi di lingua, musica, cucina e altri corsi di formazione a distanza.

– La situazione di emergenza purtroppo non si esaurirà nel breve. Pensate che questo si ripercuoterà sui piani di welfare aziendale? I servizi offerti cambieranno? In che modo?

L’emergenza si è riflessa inevitabilmente anche sul welfare aziendale. Già in questi ultimi mesi abbiamo registrato un cambiamento nelle abitudini di spesa dei nostri utenti.
Se in questo periodo vengono solitamente acquistati soggiorni, biglietti di ingresso alle terme e ai parchi divertimento, complice anche l’arrivo della primavera che invoglia le famiglie a dedicarsi ad attività all’aperto, oggi gli acquisti più frequenti in questo ambito sono per tutte quelle attività ricreative che possono essere erogate digitalmente e che si possono svolgere in casa, come i corsi di formazione, di lingue, gli abbonamenti alle riviste digitali, abbonamenti a piattaforme per il cinema o la musica in streaming. Allo stesso modo sono numerosi gli utenti che scelgono di acquistare buoni per la spesa o buoni spendibili sulle piattaforme che effettuato la consegna dei prodotti a domicilio. Per coloro che hanno familiari anziani o bambini piccoli, la scelta ricade spesso sul rimborso delle spese sostenute per l’assistenza domiciliare o per l’istruzione. Anche dopo questa fase più acuta dell’emergenza, pensiamo che sarà necessario continuare a lavorare per ampliare il paniere di servizi inserendo a catalogo sempre più prodotti erogabili digitalmente o che prevedono la consegna a domicilio. Sempre per questo motivo abbiamo riorganizzato i prodotti a catalogo mettendo in maggior rilievo quelli fruibili da remoto.
Nel frattempo stiamo comunque continuando a interfacciarci con tutte quelle strutture che erogano servizi al momento non fruibili, ma che lo saranno appena i provvedimenti del governo saranno allentati. In particolare, in accordo con i nostri fornitori, abbiamo pensato di offrire agli utenti delle offerte speciali e di attivare dei gruppi di acquisto con la duplice funzione di garantire agli utenti delle promozioni vantaggiose e aiutare gli esercizi più colpiti da questa emergenza.

– Come stanno reagendo i vostri clienti? Le aziende che hanno attivato piani di Welfare Aziendale hanno adottato nuove iniziative per sostenere e supportare i propri collaboratori in questo momento così delicato? Quali?

Nell’attuale condizione di emergenza per il diffondersi della pandemia di Covid-19 sono molte le nostre aziende clienti che hanno lavorato per rafforzare gli interventi e le politiche di welfare aziendale. La prima preoccupazione è stata per la salute dei lavoratori e delle loro famiglie e di conseguenza si sono subito attivate per stipulare polizze sanitarie in caso di contatto da Covid-19. Di pari passo hanno pensato ad una modalità per supportare e sostenere economicamente i propri collaboratori in questo momento di difficoltà. Si sono quindi rivolte a noi per comunicarci la decisione di incrementare il Conto Welfare dei dipendenti con l’erogazione di somme aggiuntive. In particolare, le aziende che hanno avuto dipendenti che hanno garantito la continuità aziendale anche nel mese di marzo e che si sono quindi aggiudicati il bonus di 100€ previsto dal DL “Cura Italia”, hanno deciso di estendere l’erogazione dello stesso importo anche nei mesi successivi sotto forma di prestazioni di welfare aziendale. È un’iniziativa concreta ed efficace per esprimere grande vicinanza e solidarietà nei confronti dei propri collaboratori in un momento così delicato e di difficoltà per l’intera società.